Come rispondere al bisogno umano di contribuire a proteggere e rendere preziosa la Vita di tutti, di fronte alla devastazione della Vita che esiste intorno a noi?
Sento che è un bisogno profondo, che non può essere soddisfatto solo con dei semplici gesti che lo mettono in sordina calmando la coscienza (intendo quelle azioni spot attivate al momento che una fonte di disagio si presenta ai nostri occhi).
La nostra coscienza è forse quel luogo intimo interiore dove cuore, istinto e pensiero si incontrano in purezza e in onestà, al punto da dare un senso alla vita, e da trovare un impulso a un’azione più profonda e protratta nel tempo, che può diventare uno stile di vita.
Forse percepiamo tutti l’ambiente sociale che ci siamo costruiti, come abbastanza disturbante di questo nostro luogo intimo interiore. All’appello di un incontro di cuore, istinto e pensiero, qualcuno di questi manca, o si affaccia fugacemente per poi finire nel non-sentito, sparagliato dalla paura, da un pensiero schiacciante diretto da altri, o da comode strategie palliative e convenzioni culturali.
Una connessione il più possibile stabile del nostro cuore-istinto-pensiero dentro di noi, è il nostro “super-potere” come specie umana. Una disconnessione tra cuore, istinto e pensiero diventa un’arma contro noi stessi e il mondo.
La nostra carta vincente per ritrovarci, è allenarci all’incontro, dentro e fuori di noi.
Questo allenamento ha bisogno che ci riserviamo uno spazio e un tempo nelle nostre vite, ha bisogno che ci aiutiamo a viverlo con cura.
Così possiamo soffermarci di più ad ascoltare i bisogni che ci parlano nel cuore e intuire la direzione “di pancia” degli istinti a favore della vita. Così si generano nuovi pensieri, più radicati nel nostro profondo, e la strada delle nostre azioni diventa più naturale, irrinunciabile e chiara. Così sentiamo anche chi siamo, e possiamo via via riconoscere il senso della nostra vita.
Allora, mentre qualcuno da qualche parte del mondo distrugge la Vita, uccide, ferisce, riduce alla fame, fa violenza ad altri esseri umani e alla Natura, qualcun altro là dove si trova a vivere, può contribuire ad avere cura della Vita, a valorizzarla e a intensificarne il sentito, a partire dalla propria quotidianità. La vita ci insegna che ciò che coltiviamo con cura cresce!
Danzare la vita è la proposta di Biodanza® di sperimentare una volta a settimana uno spazio e un luogo protetto in cui essere facilitati nel ri-connetterci alla nostra affettività, e a istinti e pensieri al servizio della vita – come parti di noi che possano incontrarsi, dialogare e armonizzarsi, generando un luogo intimo interiore che sia per noi “casa”. E’ un’occasione per sentire che la Vita è nostra e di tutti, ed è “sacra”, e può essere vissuta in abbondanza di “un’umanità” evoluta e in continua evoluzione.
Le esperienze sentite che viviamo nello spazio protetto della danza -se in un percorso regolare e costante- finiscono per confluire naturalmente in tutto il nostro agire quotidiano, laddove ogni possibile rinnovamento e maturazione si radica nel concreto. E’ nel quotidiano che viviamo la nostra presenza capillare, potente ed essenziale: è lì che andiamo all’essenza dei nostri bisogni e della vita, è lì che interagiamo rispecchiandoci, e in un flusso continuo e costante possiamo insegnarci a vicenda a sentire, e a vivere appieno.
Ognuno di noi trovando il suo modo, il suo ambito, i suoi doni, può tornare a nutrire di Vita la Vita, incontrando al contempo armonia, benessere, radici, centratura, capacità di connessioni con sé e gli altri, gioia, piacere, tenerezza, forza, determinazione, consapevolezza, passione!
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