A volte il nostro cuore è reso difficilmente accessibile da un groviglio di condizionamenti negativi, che non ci hanno permesso di fare esperienza della carezza, del balsamo, del nutrimento, del calore dell’amore. 

E tendiamo a rapportarci con le altre persone con gli stessi condizionamenti che ci hanno ferito, attaccandole con giudizi, critiche, umiliazioni, ecc., instaurando relazioni di potere, che nascondono paura e debolezza, e navigano in un mare di solitudine.

Ma chi negherebbe il bisogno di relazioni di amore, di comprensione, di rispetto, di empatia?!

Un bisogno semplice, che richiede solo di percorrere con cor-aggio (=l’agire del cuore) la strada inversa, e di lasciare che la gabbia che mantiene soffocata la nostra anima si smonti poco per volta, guadagnandone anche in pazienza, umiltà, comprensione, e consapevolezza.

La Biodanza è figlia di questo bisogno e di questo coraggio.